In un lontano paese, arroccato su alte e spigolose rocce, in un luogo impervio della costa, giaceva un antico faro composto da un’alta torre cilindrica sulla cui sommità ruotava un fascio di luce che, bucando il buio, serviva per guidare i naviganti, scandendo l’inizio e la fine della notte. Il faro era abitato da un anziano guardiano che insieme all’amata moglie, se ne prendeva amorevolmente cura.
Durante la sua vita, aveva conosciuto molti condottieri di navi provenienti dai paesi più lontani che, arrivando dal mare durante le giornate o le notti burrascose, avevano bisogno di essere ospitati: comandanti coraggiosi che avevano attraversato tempeste in pieno mare, avevano navigato per mesi in solitudine con mille peripezie ma nonostante le tante difficoltà, erano riusciti a seguire i loro desideri, avevano ascoltato il loro cuore ed erano partiti nel loro viaggio, orientando il corso della loro vita in base ai valori autentici che avevano trovato durante la ricerca della propria verità.
Il guardiano aveva trascorso molto tempo ad ascoltare i loro racconti, condividendo esperienze di vita, sogni e progetti, speranze e desideri; compagni di viaggio, persone che erano rimaste con il guardiano pochi giorni, alcuni anche lunghi mesi e che avevano arricchito la sua vita. In ciascuno traspariva la grande spinta nel perseguire con gioia ciò che per loro era importante; per ciascuno di loro era evidente quanto il tempo fosse un elemento fondamentale, non lo vivevano passivamente, a loro non scivolava tra le mani come sabbia, ma lo avevano afferrato e ne godevano con pienezza ogni istante, percorrendo strade nuove, itinerari e paesi sconosciuti, deviando per nuove vie, conoscendo popolazioni diverse e assaporando la vita in ogni suo istante; questi eroi, avevano deciso d’impiegare il loro bene più prezioso, il tempo, per realizzare con coraggio, ciò che per loro era importante.
Molte delle persone che incontriamo sono per noi degli specchi: si trattengono nella nostra vita per il tempo necessario proprio per mostrarci ciò che siamo in quel momento e in loro ci specchiamo inconsciamente; l’esito di questi incontri, a volte può essere conflittuale con noi stessi, proprio per il fatto che rivediamo in quelle persone aspetti del nostro carattere e della nostra personalità che in realtà non ci piacciono. Arriverà un giorno in cui, avendo preso coscienza di noi stessi e non accettando più quel lato del nostro carattere, decideremo di modificare noi stessi.
Il guardiano del faro aveva imparato ad assaporare ogni persona che incontrava nel suo cammino, perché aveva consapevolmente compreso che non esiste l’incontro casuale, ogni persona che incontriamo ci dona qualcosa e altrettanto facciamo noi con loro, anche in modo inconsapevole; spesso siamo spettatori ignari del nostro futuro e l’incontro con persone che all’apparenza non hanno nulla a che fare con noi, nasconde in realtà un profondo significato che solo il tempo, anche a distanza di molti anni, ci svelerà.
Durante la sua vita aveva vissuto con pienezza e gioia momenti magici e con quel sorriso che proviene solo dall’anima, aveva potuto ammirare radiose albe e tramonti infuocati, aveva ammirato il muoversi all’unisono di uno stormo di uccelli, aveva respirato a pieni polmoni le onde del mare nelle giornate di burrasca, si era fermato in silenzio per osservare con emozione lo sbocciare di un fiore, non aveva mai perso lo stupore di un bambino a cui basta osservare una coccinella che gli cammina sulla mano, per emozionarsi e sentirsi felice, si era commosso più volte abbracciando la persona amata, aveva assaporato il tepore del sole nei pomeriggi di primavera; aveva sempre conservato dentro di lui quella gioiosa sensazione che hanno i bambini quando, con curiosità mista ad una dolce ingenuità, iniziano a scoprire il mondo.
Il guardiano del faro aveva sperimentato la vera fonte dell’armonia, della pace interiore e dell’amore, perché aveva conosciuto la sua anima; aveva vissuto lasciando fluire il suo vero essere, aveva saputo vivere la vita che desiderava, lasciando fluire le sue emozioni, sperimentando dentro di sé la vera felicità, anche senza un apparente motivo.
Sono questi gli attimi di vita che arricchiscono la nostra coscienza e il guardiano del faro li aveva assaporati tutti; così come una goccia di acqua è mare, il tempo, per lui, era un infinito momento presente.
Spesso deleghiamo al futuro la soluzione dei nostri problemi, nell’attesa che qualcosa o qualcuno li risolva; vivendo invece con la consapevolezza del presente, diventiamo noi stessi i veri responsabili del nostro agire e gli attori della nostra esistenza, illuminando come un faro l’orizzonte, in una burrascosa notte di tempesta.
Quando viviamo totalmente immersi nel presente, ci accorgiamo che esso contiene già tutto, sia passato che futuro e così facendo il tempo sembra rallentare, i momenti che viviamo assumono un diverso sapore e la realtà che ci circonda viene avvolta da un’impalpabile atmosfera di magia.
La vita è come un territorio sconosciuto, tutto da scoprire; avremmo bisogno di una cartina per tracciare la rotta della nostra vita, una di quelle che usano i condottieri delle navi quando vanno in mare, ma dentro di noi sappiamo che il vero sapore della vita sta proprio nel non sapere cosa ci accadrà domani e nell’ignorare la destinazione.
Il guardiano aveva vissuto per molti anni tra le mura di quel romantico faro lasciandosi cullare in ogni istante da quell’eterno attimo presente e ancora oggi si sente la sua presenza come se fosse ancora lì, ad assaporare quei meravigliosi cieli e quelle sorprendenti onde, amando e contemplando in modo silenzioso l’infinito mare, in una dimensione senza tempo e senza spazio.
